Tito TravresaTito se n'è andato. Certo non siamo noi a comunicarlo al mondo. La notizia affolla le colonne di tutti i quotidiani: in prima pagina,sulle cronache locali, nelle pagine sportive. Neppure i giornalisti sanno sdoganare lo sgomento per una tale perdita che va ben oltre alla perdita di una vita. La morte di Tito porta con sé anche il gusto amaro della sconfitta e del tradimento dell'attività che più amiamo. Come può l'arrampicata nel secondo millennio uccidere un bambino? Le cause purtroppo le conosciamo e mai tanta atrocità si è condensata in un errore così banale e così subdolo da ingannare anche l'arrampicatore più esperto. Quest'episodio sarà per tutto il movimento scalatorio un'enorme battuta d'arresto.Tito sarà per sempre elevato a simbolo della pericolosità e del rischio del nostro sport, dimenticando che cosa questo bambino avesse rappresentato per tutti. Tito era la vita, la nuova speranza. Tito era il germoglio dell'arrampicata che proprio nei giovani trovava la linfa e l'ossigeno per tutto il movimento, e speriamo che possa ancora cercarla.

Molti mass media stanno in questi giorni trasformando Tito in veleno. Si è scatenata una spietata caccia al colpevole che sta cercando una nuova vittima, obbligandoci a dimenticare che se mai si potrà individuare un colpevole, questo è già vittima degli eventi del 2 luglio. Se l'urgenza è quella di piangere un campione in meno, se l'imperativo è cercare il colpevole per dare spiegazione al dramma di Tito e dei suoi genitori, ricordiamoci che per tutti quelli che restano quest'episodio sarà una ferita che non smetterà mai di sanguinare.

Un doloroso pensiero lo vogliamo rivolgere ai genitori, privati per sempre del loro ossigeno, che potranno forse ritrovare nelle vite di altre persone, a cui gli organi di Tito restituiranno la speranza.

Un pensiero lo rivolgiamo anche ai presenti nel momento dell'incidente sprofondati nel buio e a tutti noi, coinvolti emotivamente in questa vicenda, che ci guardiamo attoniti senza riuscire a trovare parole. Torneremo ad arrampicare, per un periodo faremo più attenzione al nostro materiale e forse la giustizia ci darà una risposta, ma vorremmo che questo arrivasse dopo.

L'urgenza è di chiuderci in un doloroso silenzio che possa accompagnare la pace che solo Tito ha trovato.

Ciao, piccolo Tito.